Tornò Viola, e furono in cammino.

III

Rosa e Viola furono in cammino.

Ma la pia madre altro pensò; discese;

35

spillò la botte d’un segreto vino.

E poi, tornata, con le figlie prese

pei greppi; lesta, poi ch’una campana

si sentiva sonare dal paese:

non più che un’ombra pallida e lontana.

Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 16

ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli

Giovanni Pascoli Primi poemetti – La sementa Q

L’Angelus

I

Sì: sonava lontana una campana,

ombra di romba; sì che un mal vestito

che beveva, si alzò dalla fontana,

e più non bevve, e scongiurò, di rito,

5

l’impazïente spirito. Via via

si sentì la campana di San Vito,

si sentì la campana di Badia

e gli altri borghi, di qua di là, pronti

cantando si raggiunsero per via.

10

C’era di muti spiriti nei fonti

un palpitare al tremolìo sonoro

ch’empieva l’aria e percotea nei monti.

La donna andava con le figlie; e loro

squillò sul capo, subito e soave,

15

dalla lor Pieve un gran tumulto d’oro.

E tu nascesti Dio da un piccolo Ave…

II

— Tu che nascesti Dio dal piccolo Ave,

dalla sorrisa paroletta alata

(disse la voce tremolando grave):

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tu che nell’aia bianca e soleggiata

eri e non eri, seme che vi avesse

sperso il villano dalla corba alzata;

Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 17

ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli

Giovanni Pascoli Primi poemetti – La sementa Q

ma poi l’uomo ti vide e ti soppresse,

t’uccise l’uomo, o piccoletto grano;

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tu facesti la spiga e poi la mèsse

e poi la vita: fa’ che non in vano

nei duri solchi quella gente in riga

semini il pane suo quotidiano.

O Dio, neve raffrena, pioggia irriga,

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sole riscalda quei futuri steli;

fa’ che granisca la futura spiga,

o tu cui l’uomo seminò nei cieli! —

III

Così diceva tremolando grave

la voce d’oro su l’aerea Pieve;

35

e gli aratori l’Angelus e l’Ave

dissero; e in mezzo alla preghiera breve

la dolce madre a lui venìa; non sola:

l’erano accanto con andar più lieve

bionda la Rosa e bruna la Viola.

Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 18

ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli

Giovanni Pascoli Primi poemetti – La sementa Q

Il cacciatore

I

Po le seguiva, il fido cane. Or essi

siedono su la porca assai contenti.

La Pieve sorridea sotto i cipressi.

Po ringhiò, fece biancheggiare i denti:

5

passava un uomo, un cacciator; ristette.

“Giovine, giunto qui tra le mie genti!

ciò che avanza per sei, basta per sette”

disse il capoccio; e poi con lieta cera:

“Male per voi, che bene per noi mette!

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Noi ci vedemmo, o giovine, alla fiera

di Castiglione, all’osteria di Betto.

Tuo padre, Andrea buon’anima, non c’era

l’uomo più bravo e tuttavia più schietto;

e dava tempo al tempo: ecco e tu ari

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un campetto con siepe e con fossetto…

Bevi il mio vino e siedi tra’ miei cari!”

II

Ed ei s’assise, il giovane, tra loro,

e bevve il rosso vino. Era di faccia

alla fanciulla da’ capelli d’oro.

20

Ma la fanciulla dalle bianche braccia

non lo guardava. Ed il capoccio allora

gli domandò della sudata caccia.

Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 19

ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli

Giovanni Pascoli Primi poemetti – La sementa Q

E lui: “La prima non ho fatto ancora;

e sì, che non so dir con quanta pena

25

io tutta notte l’aspettai, l’aurora!

Che ieri io rincasava a notte piena,

pensando ad altro, a non so che: zirlare

io sentiva nell’alta ombra serena.

Erano i tordi, che già vanno al mare,

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in alto, in alto, in alto. Io sentìa quelle voci dell’ombra, nel silenzio, chiare;

e mi pareva un canticchiar di stelle.