Pellé, op. cit., I, 378).

(29) Cioè Edoardo III, l’iniziatore della guerra dei cento anni (v. grafico genealogico).

(30) L’immagine del pellicano femmina, che si becca il petto fino ad uccidersi per farne uscire sangue con cui nutrire i suoi piccoli fa parte della favolistica del medioevo. Ce n’è un accenno anche nel “Re Lear” (These pelican daughters”, II, 4, 74).

(31) Gaunt accusa Riccardo di aver causato la morte di Tomaso Woodstock, duca di Gloucester, altro figlio di Edoardo III; delitto del quale Enrico Bolingbroke ha accusato, come si è visto, Tomaso Mowbray, duca di Norfolk.

(32) L’Edoardo cui accenna qui Gaunt è il duca di York, figlio di Edmondo di Langley. Egli è, oltre all’esiliato Enrico Bolingbroke, l’unico Plantageneto coetaneo di Riccardo (è di quattro anni più grande) e l’unico principe reale di cui egli possa pensar di sbarazzarsi. L’aggiunta “tuo cugino” è del traduttore.

(33) Alcuni autori vedono in questa frase di Riccardo un accenno al fatto che in Irlanda - come in Sardegna - non esistano serpenti velenosi. Una credenza popolare voleva che l’isola ne fosse stata liberata dal suo patrono, San Patrizio.

(34) Bolingbroke, in esilio a Parigi, avrebbe voluto sposare la cugina del re di Francia; ma Riccardo, con l’accusa di tradimento, aveva posto il veto al matrimonio.

(35) In realtà York (Edmondo Langley) non è l’ultimo, ma il penultimo dei cinque figli legittimi di Edoardo III: l’ultimo si chiama Tomaso di Woodstock.

(36) Testo: ”And deny his offered homage”: la legge feudale imponeva al vassallo, prima di entrare in possesso del feudo concessogli dal re, di rendere a questi omaggio. Riccardo nel negare a Enrico Bolingbroke di fargli questo atto di sottomissione, gli negherebbe il diritto di ereditare il feudo paterno, come Duca di Lancaster.

(37) Testo: “But by bad courses may be understood/ That their events can never fall out good”: “ma è possibile comprendere dal cattivo corso delle cose che i loro esiti non possono mai essere buoni”.

(38) Il Conte di Wiltshire, come ci farà sapere più sotto Ross, è colui che dovrà prendere in affitto i domini reali.

(39)“As blanks”: “blank” è detta ogni obbligazione firmata in bianco da una persona, e della quale il beneficiario decide l’ammontare.

(40)“… as benevolences”: “benevolences” erano dette le somme di denaro, mascherate da contribuzione volontaria, richieste dal sovrano ai sudditi senza l’autorizzazione del Parlamento.

(41)“And yet we strike not”: “strike” ha qui il senso di “tap the cask”, che è frase idiomatica del gergo marinaresco, per indicare l’operazione che i marinai fanno nel togliere dall’interno dello scafo l’acqua entrata con la forza dei marosi, o per una falla.

(42)“L’Arden Shakespeare” cita, come esempio di “perspective” (il “trompe-l’oeil” francese), il ritratto di Edoardo VI nella “National Gallery” di Londra, che, visto di prospetto, presentava una caricatura del soggetto, guardata da sotto in su diventava un ritratto normale.

(43)“Hath broken his staff”: “staff” è il bastone, di legno o di avorio, portato da alti funzionari della corona come segno della loro dignità.

(44)“Resign’d his stewardship”: ”stewardship” era la carica del “Lord of the king’s Household”, cioè dell’amministratore dei beni della corona e capo del governo della casa reale (antico siniscalco, “senascallus Angliae”).

(45) Intendi: “del mio dolore senza nome, che non era ancora venuto alla luce, tu fai da levatrice recandomi la notizia dello sbarco di Bolingbroke: questo era l’evento inconsciamente temuto dal mio animo, e la causa della mia tristezza.”

(46) Che cosa siano queste “insegne di guerra”(“signs of war”) la critica si è affannata ad arguire. Forse York ha indosso un’armatura, di cui la regina indica la gorgiera; o forse, nella sua carica di reggente del regno porta al collo un qualche emblema indicante che la nazione è in stato di guerra.

(47) Si capisce che l’anello porta inciso l’emblema gentilizio della casa York e deve servire per far riconoscere dalla duchessa di Gloucester - che lo conosce - l’identità del servo.

(48) I testi hanno “Bristow” (dal celtico “Brycstow”, “sito presso il ponte”), che era l’antica denominazione di quella che è oggi Bristol.

(49) Per la metrica, si legga “Wilt-sciaire”.

(50) Per la metrica, si legga: “Glo-ster-sciair”.

(51)“Costwold Hills” è la catena di monti che, attraversando la contea di Gloucester, va dal fiume Avon a Bath, nel Somerset, per circa 80 miglia.

(52) Il Duca di York, s’intende.

(53)“The exchequer of the poor”: l’“exchequer”(“scacchiere”), così chiamato dal tavolo coperto di un panno diviso in tanti quadrati, come quello degli scacchi, era il luogo dove in origine i contabili tenevano i conti delle pubbliche entrate; sotto i re normanni ebbe anche funzioni giudiziarie; in seguito si chiamò così - e ancora si chiama - la Tesoreria di Stato vera e propria.

(54) Bolingbroke rivendica il titolo di duca di Lancaster, che era di suo padre.

(55) Così era chiamato Edoardo principe di Galles, primo figlio di Edoardo III. L’accenno è alla spedizione di Francia, da lui comandata, per riaffermare il possesso della corona inglese sui territori d’Aquitania, apportati come dote ad Enrico II dalla moglie Eleonora d’Aquitania, figlia del re di Francia.

(56) L’allusione è ai favoriti del re.

(57)“And chase them to te bay”: letteralm. “e li avrebbe condotti in porto”. “To chase the bay” (o semplicemente “to bay”) è locuzione del gergo marinesco (cfr. ”Sogno d’una notte di mezza estate“ IV, 1, 110: “When in a wood of Crete they’d bay’d the bear”).

(58) Intendi: “dell’irrimediabile, è inutile andar cercando rimedi”. Il vecchio York ha capito l’inarrestabilità dell’avanzata al trono di Bolingbroke.

(59) Questo capitano Gallese è lo stesso personaggio che Shakespeare farà entrare in scena nell’“Enrico IV“ col nome di Own Glendower, e che in quel dramma è presentato come un mago. Ciò spiega, forse, il suo funesto vaticinio, con l’interpretazione dei segni celesti. È il comandante in capo delle forze gallesi: più sotto Bolingbroke dice: “Andiamo ad affrontare Glendower”.

(60) Testo: “And crossly to the good all fortune goes”: “e la fortuna va tutta di traverso al (tuo) bene”.

(61) L’impresa, o stemma gentilizio, è il simbolico disegno che figura negli stemmi nobiliari, consistente in una figura o in un motto. Quello che figurava sull’impresa di Bolingbroke era “Souverain”.

(62) Il Dover-Wilson (op. cit.) annota queste parole di Riccardo con questa didascalia: “Egli siede su un monticciolo e accarezza l’erba con la mano”. Il rito del seder per terra e raccontarsi le proprie sventure è ripreso da Shakespeare nel IV atto del ”Riccardo III“.

(63)Mock not my senseless conjuration, lords”: “senseless” riferito a persone vale “insensibile”, “incapace di percepire”; riferito, come qui, a cose, ha il senso di “privo della facoltà di percepire”.

(64)“… the searching eye of heaven”, cioè il sole.

(65)… the lower world”, cioè le regioni dell’altro emisfero.

(66) L’Irlanda, in verità, non è certo agli antipodi dell’Inghilterra; ma Riccardo, che ravvisa se stesso nel sole, simbolo della regalità, vede il suo passaggio in Irlanda come il passaggio del sole all’altro emisfero, così come ha visto il suo ritorno in Inghilterra come il risorgere del sole da oriente.

(67)“Beadsmen”: si chiamavano le persone che a pagamento, o per obbligo di lascito testamentario, pregavano per l’anima di un’altra, normalmente del proprio benefattore.

(68)“Of double-fatal yew”: il tasso è “due volte infausto” perché è l’albero che nei cimiteri inglesi ha la presenza che nei nostri ha il cipresso, e perché del suo legno si facevano gli archi che recano morte.

(69) V. la nota 62.

(70) La fortezza fatta costruire a Flint da Edoardo I nel XIII sec., e dove Riccardo si arrenderà a Bolingbroke, trovando ivi stesso la morte (1399).

(71) Leggasi, per la metrica, “Car-lail”.

(72) Riccardo II, secondo la descrizione fattane da un cappellano francese contemporaneo, e riportata dal Dover - Wilson, era biondiccio di capelli e di carnagione bianco - rosata.

(73) Il testo ha “purple testament”, “testamento purpureo” (il colore del sangue).

(74)“But ere the crown he looks for live in peace/ Ten thousand bloody crowns of mother’s sons…”: è il solito gioco di doppi sensi, frequente in Shakespeare, sul duplice significato di “crown” che vale “corona” (serto regale) ma anche “zucca”, “cranio”.

(75)“My sceptre for a palmer’s walking staff”: “palmer” (da “palm”, “palma”) era chiamato il pellegrino che tornava dai luoghi di Terrasanta e che, a ricordo delle visite a quei luoghi santi, riportava un ramo o solo una foglia di palma della Palestina. Il termine ha poi indicato “pellegrino” in generale.

(76)“Is full of rubs”: “rub” è termine del gioco del “bowling” che si giocava su un prato verde (“bowling green”) e indica tutto ciò che può impedire a una boccia, che scorra su un piano, di proseguire la corsa impressale dal giocatore, senza deviare. Per metafora, ogni ostacolo fisico.

(77)“My fortune runs against the bias”: nello stesso senso, cfr. ”Amleto“, II, 1, 65, “With windlasses and with assays of bias”.

(78)“Measure”, nel senso di “misura (del tempo)”, è ogni passo di danza.

(79)“Sas-walled”, “al quale il mare fa da vallo protettore”.

(80)“Rue even for ruth here shortly shall be seen/ In the remembrance of a weeping queen”: gioco di assonanze fra “rue”, “ruta” e ”ruth”, “compassione”, “pietà”.

(81)“My fair stairs”: “le mie benigne stelle”, le stelle sotto il cui influsso io son nato nobile: dunque la nobiltà della mia nascita”.

(82) V. la nota 4.

(83) Si capisce che quell’uno è Bolingbroke.

(84) Le funzioni del sole nello scoprire, illuminandoli nei suoi raggi, i luoghi oscuri dove, con favore della tenebra notturna, si nasconde il crimine, è esaltata da Riccardo nella scena seconda dell’atto terzo. Fitzwater giura sul sole, quasi a invocarlo di scoprire a tutti il nascondiglio che, nel buio della coscienza di Aumerle, questi cela il suo delitto.

(85) Cioè di continuo, nelle 24 ore, da un’alba all’altra.

(86) Aumerle chiede ai presenti di prestargli un cappuccio perché il suo lo ha già gettato a terra per sfidare Bagot.

(87) Su questo v. la nota 4.

(88) Che cosa butti a terra qui Aumerle, non si sa. O qualcuno dei presenti gli ha dato in prestito il proprio cappuccio, come da lui richiesto, o Aumerle s’è ripreso da terra il suo, gettatovi per la sfida a Bagot, visto che a questi Bolingbroke aveva impedito di raccoglierlo.

(89) L’annuncio di York è fatto, naturalmente, per il pubblico, perché Bolingbroke conosce già la decisione di Riccardo: egli ha già condotto Riccardo a Londra (con la loro partenza per Londra si chiude la scena 3ª dell’atto precedente), l’ha accusato davanti alla camera dei comuni, e ha fatto votare da questa una mozione unanime che ne chiede la deposizione; Riccardo, in seguito a ciò, e temendo per la vita, s’è lasciato strappare una dichiarazione - quella appunto recata ora dal Duca di York - con la quale, riconoscendosi indegno di portare la corona, indica al suffragio della nazione il suo “buon cugino” Enrico di Lancaster.

(90) È la predizione della guerra delle due rose. Questo intervento del vescovo Carlisle, che qui Shakespeare introduce ad accentuare la drammaticità della scena della rinuncia di Riccardo a favore di colui che sarà Enrico IV, è così narrata dagli storici L.