Nel 1700, Luigi XIV ereditava da Carlo V, come nel 1800 Napoleone ereditava da Luigi XIV. Queste grandi apparizioni di dinastie che, a tratti, illuminano la storia sono per l’autore uno spettacolo di malinconica bellezza su ani spesso si è soffermato il suo sguardo. Talvolta ha tentato di fissarne qualche presupposto nelle sue opere. Per questo ha voluto far sfolgorare Ernani dei raggi di un’aurora e velare Ruy Blas con le tenebre di un crepuscolo. In Ernani sorge il sole della casa d’Austria, in Ruy Blas tramonta.

 

Parigi, 25 novembre 1838.

 

PERSONAGGI

 

 

 

RUY BLAS

DON SALLUSTIO DI BAZAN

DON CESARE DI BAZAN

DON GURITANO

IL CONTE DI CAMPOREAL

IL MARCHESE DI SANTA-CRUZ

IL MARCHESE DEL BASTO

IL CONTE D’ALBA

IL MARCHESE DE PRIEGO

DON MANUEL ARIAS

MONTAZGO

DON ANTONIO UBILLA

COVADENGA

GUDIEL

Un Lacchè

Un Alcade

Un Usciere

Uno Sbirro

Un Paggio

DONNA MARIA DI NEUBURG, regina di Spagna

LA DUCHESSA DI ALBUQUERQUE

CASILDA

Una Mezzana

Dame, Signori, Consiglieri Privati, Paggi, Governanti, Guardie, Sbirri, Gentiluomini di Camera, Gentiluomini di Corte, Uscieri.

 

Madrid, 169…

 

ATTO PRIMO

 

 

 

DON SALLUSTIO

Il salone di Danae nel palazzo reale a Madrid. Magnifici mobili di gusto fiammingo, che risalgono all’epoca di Filippo IV. A sinistra, grande finestra, dal telaio dorato, a piccoli riquadri. Da entrambi i lati una porta bassa, su pareti trasversali, dà negli appartamenti interni. Sul fondo una vetrata a riquadri dorati immette, attraverso un’altra porta, in una lunghissima galleria che ricopre tutta l’estensione del palcoscenico. La galleria è mascherata da pesanti tendaggi che cadono dall’alto della vetrata fino a terra. Un tavolo, una poltrona e l’occorrente per scrivere. Dalla porticina a sinistra entra Don Sallustio, seguito da Ruy Blas e da Gudiel che trasporta un cofanetto e parecchi involti che fanno pensare a preparativi di viaggio. Don Sallustio sfoggia una veste di velluto nero, un abito cortigiano di moda all’epoca di Carlo Il. Al collo porta il toson d’oro. Sopra il severo abito nero indossa un ricco mantello di velluto verde chiaro ricamato d’oro e foderato di raso nero. La sua spada è sormontata da un’elsa imponente. Il cappello è adorno di piume bianche. Anche Gudiel veste di nero e porta la spada. Ruy Blas è in livrea, brache alte e giustacuore scuro. Indossa un soprabito a galloni rosso e oro. È a capo scoperto e non porta la spada.

 

 

Scena prima

 

 

Don Sallustio di Bazan, Gudiel e, di tanto in tanto, Ruy Blas.

 

DON SALLUSTIO

Chiudi la porta, Ruy Blas, e apri quella finestra.

 

Ruy Blas esegue. Poi, a un cenno di Don Sallustio, esce dalla porta di fondo. Don Sallustio va alla finestra.

 

Tutti dormono ancora… sta per sorgere l’alba. (Si volta bruscamente verso Gudiel) Ah! È un fulmine a ciel sereno!… il mio regno è finito, Gudiel! Sono in disgrazia, sono messo da parte, sono scacciato! Ah! Perdere tutto in un giorno solo! Il mio caso non è ancora di pubblico dominio: non parlarne! Sì, per un’avventura - che follia alla mia età, lo ammetto! - con una cameriera, con una donna qualunque! L’ho sedotta, ecco il guaio! La fanciulla fa parte del seguito della regina che l’ha portata con sé da Neuburg. La donna si è lamentata, mi ha accusato ed è arrivata al punto di trascinare il suo bimbo in presenza del re. M’hanno ordinato di sposarla. Ho rifiutato e sono sulla via dell’esilio. Dell’esilio! Vent’anni di fatiche inenarrabili, vent’armi d’ambizione e di lavoro, notte e giorno per l’odiato presidente degli alcadi di corte! Finora nessuno pronunciava il mio nome senza provare un brivido. Rappresento il casato dei Bazan, che può ben gloriarsi di me. E ora il mio credito, il mio potere, tutto ciò che sognavo, tutto ciò che fabbricavo e tutto ciò che possedevo, le cariche, gli impieghi, gli onori, tutto crolla miseramente ai miei piedi tra gli osceni scoppi di risa della folla!

 

GUDIEL

Tutti ne sono ancora all’oscuro, signore.

 

DON SALLUSTIO

Ma domani! Domani lo sapranno! Noi saremo in viaggio.