TIGELLINO
Fanno molto ridere a Roma. L’imperatore ha scritto una poesia satirica contro di loro. La recitano dappertutto.
ERODE
Ah! Ha scritto una poesia satirica contro di loro? Cesare è meraviglioso. Può fare tutto… Strano che si sia ucciso, quel giovane siriano. Mi dispiace. Sì, mi dispiace molto. Perché era bello. Anzi bellissimo. I suoi occhi erano languidissimi.
Ricordo di averlo visto guardare languidamente Salomé. Infatti mi sembrava che la guardasse un po’ troppo.
ERODIADE
Ci sono altri che la guardano troppo.
ERODE
Suo padre era re. L’ho cacciato dal suo regno. E di sua madre, che era regina, ne hai fatto una schiava, Erodiade. Così lui rimaneva a corte come ospite. Per questo l’avevo promosso a capitano. Mi dispiace che sia morto… Ma perché avete lasciato il cadavere qui? Bisogna portarlo altrove. Non lo voglio vedere… Portatelo via… ( Portano via il cadavere). Fa freddo, qui. C’è vento, qui. Vero che c’è vento?
ERODIADE
No, non c’è affatto vento.
ERODE
Sì che c’è vento… e sento nell’aria come un battito di ali, come il battito di ali gigantesche. Non lo sentite?
ERODIADE
Non sento niente.
ERODE
Non lo sento più neanch’io. Ma l’ho sentito prima. Sarà stato il vento, probabilmente. È passato. Anzi no, lo sento di nuovo.
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