Si diede un altro colpo col libro sulla coscia. Jukes aprì la bocca, ma non disse nulla.
— Correre attorno al vento! Comprendete questo, Jukes?
Non è possibile immaginare una maggiore pazzia!
Il capitano s’interruppe un istante per contemplare il pavimento.
— Si potrebbe credere che sia stata una vecchia donnicciola a scrivere tutta questa roba. È una cosa che oltrepassa la mia comprensione. Se quest’affare pretende di essere utile a qualcuno, dovrei, secondo lui, cambiare immediatamente la mia rotta, per filare in qualche parte verso casa del diavolo e precipitarmi poi su Fu-ceu dal nord, dalla coda di questa tempesta che dovrebbe trovarsi in qualche parte sulla nostra rotta. Dal nord! Comprendete, Jukes? Trecento miglia in più di percorso, e un bel conto di carbone da presentare. Non mi deciderei a fare una cosa simile, anche se ogni parola lì dentro fosse parola di vangelo, Jukes. Non vi aspettate che io…
E Jukes, silenzioso, si meravigliava di questo sfoggio di sentimento e di questa subitanea loquacità.
— Ma la verità è che non sapete se questo libro ha ragione o no. Come si può sapere di che è fatta una tempesta prima di averla sul collo? Essa non è a bordo, vero? Benissimo. Dice qui che il centro di questa faccenda è ad otto quarti dal letto del vento; ma noi non abbiamo un alito di vento, nonostante la caduta del barometro. Allora, dov’è il centro?
— Vedremo il vento fra non molto — brontolò Jukes.
— Ebbene! che venga — disse Mac Whirr con dignità. —
Vi dico questo solo per mostrarvi, Jukes, che non si trova tutto nei libri. Tutte queste regole, per schivare la brezza e contornare i venti del cielo, appaiono come la peggiore follia, se considerate la cosa al lume del buon senso.
Levò gli occhi, incontrò lo sguardo dubbioso di Jukes, e cercò di illustrare la propria idea.
— Quasi così assurdo come la vostra straordinaria invenzione di mettere la nave a filo dell’onda per non so quanto tempo, allo scopo di fornire maggiori comodità ai Cinesi; quando tutto quel che dobbiamo fare è di depositarli a Fu-ceu, venerdì prima di mezzogiorno, termine ultimo. Se il tempo mi ritarda, ecco qua. Il vostro giornale di bordo dirà la verità a proposito del tempo. Ma supponete che cambi rotta e che quelli laggiù mi domandino: «Dove siete stato tutto questo tempo, capitano?». Che potrei rispondere? — «Ho cambiato rotta per evitare il cattivo tempo». — «Doveva essere diabolicamente cattivo» diranno loro. — «Questo non posso saperlo» dovrò rispondere «perché l’ho evitato». Vedete, Jukes. È, una cosa sulla quale ho ben riflettuto tutto il pomeriggio.
Levò di nuovo il suo sguardo vago. Mai lo avevano udito fare un discorso così lungo. Jukes, nel vano della porta, con le braccia aperte, appoggiate agli stipiti, aveva l’aspetto di un uomo invitato ad assistere a un miracolo. Uno stupore senza limiti gli si leggeva negli occhi, mentre il suo atteggiamento esprimeva il dubbio.
1 comment