Il padre si separa dalla moglie che in giugno ha dato alla luce la terza figlia.

1862. Rimbaud frequenta l’Istituto Rossat.

1864. Entra nel Collegio di Charleville. Si manifestano in lui le prime tendenze all’isolamento. Successi scolastici. Periodo di fervore religioso.

1866. Prima comunione. Primi contrasti con la madre. Il suo migliore amico è Ernest Delahaye.

1869. Per la chiusura dell’anno scolastico, R. legge un breve poema di 60 esametri latini, da lui composto, Jugurtha. Scrive la sua prima poesia francese, Les étrennes des orphelins.

1870. Entra in rapporti amichevoli con Georges Izambard, nuovo professore di retorica al collegio di Charleville, acceso repubblicano, che dà un indirizzo alle sue letture: Giovenale, Lucrezio, Rabelais, Baudelaire, Banville, Thiers, Michelet, Louis Blanc. Marzo: scrive Sensation, Tête de faune, Credo in unam (poi Soleil et chair) che spedì in seguito a Théodore de Banville.

15 luglio: scoppia la guerra franco-prussiana.

29 agosto: scappa a Parigi. Appena sceso alla stazione, viene arrestato perché privo del biglietto. È rinchiuso nelle prigioni di Mazas, da cui esce grazie all’intervento di Izambard. Diviene amico del giovane poeta Paul Demeny.

27 settembre: ritorna a Charleville.

7 ottobre: fugge per la seconda volta verso il Belgio. Si presenta a Des Essarts, direttore del «Journal de la Sambre et de Charleroi» ma le sue opinioni politiche gli impediscono l’ingresso al giornale. Parte per Bruxelles e di lì per Douai, dove aspetta il ritorno di Izambard. La signora Rimbaud incarica la polizia di farlo tornare a casa.

I Prussiani bombardano Charleville e Mézières.

1871. 25 febbraio: fugge per la terza volta a Parigi, mentre la città si sta arrendendo ai Prussiani. Poco dopo ritorna a Charleville. Marzo: nasce la Comune. R. si rifiuta di ritornare in collegio e riparte per Parigi. Scrive Le Cœur volé (che spedisce ad Izambard), Paris se repeuple e Poètes de sept ans.

15 maggio: spedisce a Paul Demeny la famosa lettera, detta del «veggente», in cui vi è l’annuncio della sua nuova poetica. Nell’estate scrive Les mains de Janne-Marie, Les sœurs de charité, Les premières communions, L’homme juste.

15 agosto: spedisce a Théodore de Banville Ce qu’on dit au poète à propos de fleurs.

Grazie a Charles Bretagne entra in corrispondenza con Paul Verlaine. Scrive Le bateau ivre.

15 settembre: si reca a Parigi su invito di Verlaine, che lo ospita nella casa dei suoceri in cui viveva con la moglie, ma dopo due settimane, stanco dell’atmosfera borghese e litigiosa della casa, R. si eclissa e vive per un po’ ospite di amici. Alla fine dell’anno scrive Les déserts de l’amour e il famoso sonetto Voyelles.

1872. Gennaio: gravi dissidi tra Verlaine e la moglie.