Guardò con improvvisa antipatia quella nobile fronte, quei grandi mustacchi marziali, e gli occhi stanchi dell’uomo che gli sedeva di fronte. Chi diavolo era costui? E lui, Morrison, che stava facendo lì, a parlare in quel modo? Morrison non sapeva nulla di Heyst, nulla più di quello che sapessimo tutti noi che facevamo commercio nell’Arcipelago. Se lo svedese si fosse alzato all’improvviso e gli avesse dato un pugno sul naso, la sua meraviglia non sarebbe stata maggiore di quella che provò quando questo sconosciuto, questo indefinibile vagabondo, gli disse, con un piccolo inchino sopra la tavola:

«Oh! Se la cosa sta così, sarei molto lieto qualora voi mi permetteste di rendermi utile!»

Morrison non capiva. Questa era una di quelle cose che non succedono, cose inaudite. Non riuscì a rendersi conto di ciò che la frase significava, finché Heyst non disse in modo netto:

«Vi posso prestare la somma».

«Avete il denaro?» bisbigliò Morrison. «Voglio dire, qui, in tasca?»

«Sì, in tasca; ben lieto di esservi utile».

Morrison, fissandolo a bocca aperta, cercò faticosamente di afferrare sulla spalla la cordicella del monocolo che gli pendeva dietro la schiena. Quando la trovò, con molta fretta se lo fissò all’occhio. Sembrava che si attendesse di vedere il consueto abito bianco tropicale di Heyst trasformarsi in una veste scintillante che gli scendesse fino ai piedi, e che un paio di ali grandi e fiammeggianti spuntassero sulle spalle dello svedese, e non voleva perdere un solo particolare della trasformazione. Ma se Heyst era un angelo del cielo, mandatogli in risposta alla sua preghiera, questo angelo non tradì la propria origine celeste con nessun segno esteriore. Perciò, invece di mettersi in ginocchio, come si sentiva portato a fare, Morrison tese la mano, che Heyst afferrò con formale sollecitudine e con un cortese mormorio in cui si riusciva a stento a distinguere le parole: «Un nonnulla - ben lieto di esservi utile».

«I miracoli succedono», pensava Morrison, profondamente colpito. Per lui, come per tutti noi che giravamo per le isole, questo giramondo di Heyst, che visibilmente non faceva nessun lavoro o fatica, sembrava proprio l’ultima persona che potesse presentarsi come emissaria della Provvidenza in una faccenda dove entravano dei quattrini. Il fatto che egli comparisse a Timor, o in qualunque altro luogo, non era più sorprendente che non fosse il vedere, in qualunque momento dato, un passerotto che veniva a posarsi sul davanzale della finestra. Ma, non si sa bene perché, il fatto che egli portasse in tasca una somma di denaro sembrava inconcepibile.

Tanto inconcepibile che, mentre se ne andavano assieme sulla sabbia della strada verso la dogana - altro tugurio di fango - a pagare la multa, Morrison fu preso tutto a un tratto da un sudore freddo, si arrestò di botto ed esclamò, con voce rotta:

«Sentite un po’! Per caso, Heyst, non mi volete fare uno scherzo?»

«Uno scherzo» gli occhi azzurri di Heyst diventarono duri mentre si rivolgevano al povero Morrison, che sembrava aver perso ogni contegno. «E in che maniera, se posso chiederlo?» continuò, con austera correttezza.

Morrison rimase pieno di confusione.

«Perdonatemi, Heyst. Voi dovete essere stato mandato da Dio, in risposta alla mia preghiera. Per tre giorni, sono stato quasi fuori di me per la preoccupazione; e all’improvviso mi è venuto questo dubbio: «E se fosse il diavolo che lo ha mandato?»»

«Non c’è nessun rapporto fra il soprannaturale e me», disse con grazia Heyst, riprendendo il cammino.

«Nessuno mi ha mandato. Si è dato soltanto il caso che mi trovassi da queste parti».

«Io ci vedo qualcosa di più», lo contraddisse Morrison. «Posso essere indegno, ma sono stato ascoltato. Lo so.

Lo sento. Perché, che ragione c’è che voi offriate…»

Heyst fece un cenno col capo, come a dimostrare il suo rispetto per una convinzione che non poteva condividere. Ma volle mantenere il suo punto, mormorando che, di fronte a un tentativo odioso di quel genere, era naturale…

Più tardi nella stessa giornata, pagata la multa, e trovandosi i due a bordo del brigantino, dal quale erano state levate le guardie, Morrison - che, oltre essere un gentiluomo era anche un uomo onesto - cominciò a parlare del modo di saldare il suo debito.