Robineau, in piedi presso di lui, fissando sempre, diritto innanzi a sé, la carta, a poco a poco si raddrizzava. Da parte di Rivière, egli non sperava nessuna pietà.

Una volta aveva voluto tentare di interessarlo confessandogli come la sua vita fosse sciupata dalla sua ridicola infermità; Rivière gli aveva risposto con un frizzo: «Se questo le impedisce di dormire, meglio: sarà uno stimolo per la sua attività».

Ma non era un frizzo che per metà. Rivière aveva l’abitudine d’afferma-re: «Se le insonnie d’un musicista gli fanno creare delle belle opere, sono delle belle insonnie». Un giorno aveva indicato Leroux: «Guardi un po’

com’è bella quella bruttezza che respinge l’amore…». Tutto quello che Leroux aveva di grande, era dovuto forse a questa disgrazia, che aveva ridotto la sua vita a quella del mestiere.

«Lei è molto intimo di Pellerin?»

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«Ma…»

«Non la rimprovero mica.»

Rivière fece mezzo giro; poi, con la testa piegata, camminando a piccoli passi, trascinava con sé Robineau. Un sorriso triste gli venne alle labbra, e Robineau non lo comprese.

«Soltanto… soltanto lei è il capo.»

«Sì» disse Robineau.

Rivière pensò che così, ogni notte, una azione s’annodava nel cielo, co-me un dramma. Sarebbe bastato che le volontà si piegassero un poco, perché potesse nascerne una disfatta. Forse, prima di giorno, ci sarebbe da lottar molto.

«Lei deve rimanere attaccato alla sua parte.»

Rivière pesava le parole.

«Può darsi che domani notte, lei debba ordinare a quel pilota una partenza pericolosa: egli dovrà obbedire.»

«Sì…»

«Lei dispone quasi della vita di alcuni uomini, e d’uomini che valgono più di quanto valga lei…» Parve esitare. «È grave…»

Rivière, camminando sempre a piccoli passi, tacque per qualche secondo.

«Se la obbediscono per amicizia, lei li inganna. Lei non ha diritto, per se stesso, a nessun sacrificio.»

«No… certo.»

«E se essi credono che la sua amicizia possa risparmiar loro qualche lavoro ingrato, lei li inganna ancor di più: bisognerà bene che essi obbedi-scano. Si segga.»

Rivière dolcemente, con la mano, spingeva Robineau verso il suo scrittoio.

«Voglio metterla al suo posto, Robineau. Se lei è stanco, non è a quegli uomini che deve appoggiarsi. Lei è il capo. La sua debolezza è ridicola.

Scriva.»

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«Io…»

«Scriva: L’ispettore Robineau infligge al pilota Pellerin la tale pena per il tale motivo… troverà un motivo qualsiasi.»

«Signor direttore!»

«Faccia come se capisse, Robineau. Ami quelli che deve comandare; ma senza dirlo loro.»

E Robineau, con zelo, avrebbe fatto pulire di nuovo i perni d’elica.

Un terreno di soccorso comunicò per radio: «Aeroplano in vista. Aeroplano segnale: basso regime atterrerò».

Senza dubbio si perderebbe mezz’ora. Rivière provò quella specie di ir-ritazione che si prova quando il rapido si ferma lungo la via, e i minuti non rivelano la parte di pianura che loro compete. Ora, la grande sfera della pendola descriveva uno spazio morto: quanti avvenimenti avrebbero potuto vivere in quell’apertura di compasso! Rivière uscì per ingannare l’attesa, e la notte gli parve vuota come una scena senza attori.