Essa l’aveva nutrito, vegliato ed accarezzato, non per sé, ma per quella notte che stava per prenderselo; per lotte, angosce e vittorie di cui essa non avrebbe saputo niente. Quelle tenere mani non erano addomesti-cate; il loro vero lavoro rimaneva misterioso. Essa conosceva i sorrisi di quell’uomo, le sue precauzioni d’amante, ma non, nell’uragano, le sue colle-re divine. Essa lo caricava di teneri baci: di musica, d’amore, di fiori; ma all’ora d’ogni partenza, quei lacci, senza ch’egli sembrasse accorgersene, cadevano.
Egli aprì gli occhi.
«Che ora è?»
«Mezzanotte.»
35
«Il tempo?»
«Non so…»
Egli s’alzò; camminò lentamente verso la finestra stirandosi.
«Non avrò molto freddo. In che direzione soffia il vento?»
«Come vuoi che lo sappia?…»
Egli si sporse dalla finestra:
«Sud. Benissimo. Durerà almeno fino al Brasile.»
Vide la luna e si sentì ricco. Poi i suoi occhi discesero verso la città.
Egli non la giudicò né dolce, né luminosa, né calda. Vedeva già scorrer via la sabbia vana delle sue luci.
«A cosa pensi?»
Egli pensava che forse c’era nebbia verso Porto Alegre.
«Ma ho la mia tattica. So che giro convenga fare.»
Si sporgeva sempre più; respirava profondamente come prima di gettar-si, nudo, nel mare.
«Non sei neanche triste… Per quanti giorni te ne vai?»
Otto, dieci giorni. Non sapeva. Triste, no; perché? Quelle pianure, quelle città, quelle montagne… Gli sembrava di partir libero per conquistarle.
Pensava anche che tra un’ora possiederebbe e abbandonerebbe Buenos Aires.
Sorrise:
«Questa città… ne sarò lontano così presto. È bello partire la notte. Si ti-ra la manetta dei gas, fronte al Sud, e dieci secondi dopo si rovescia il pae-saggio, fronte al Nord. La città non è più che il fondo d’un mare.»
Essa pensava a tutto quello che bisogna gettar via per conquistare.
«Tu non ami la tua casa?»
«Sì, amo la mia casa…»
Ma la moglie sapeva ch’egli era già in cammino. Quelle larghe spalle pesavan già contro il cielo. Essa glielo mostrò.
36
«Hai un bel tempo; la tua strada è selciata di stelle.»
Egli rise.
«Sì.»
Essa posò la mano su quella spalla e a sentirla tepida si commosse: quella carne era dunque minacciata?
«Tu sei forte, ma sii prudente.» «Prudente, certo…» E rise ancora.
Si vestiva.
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